Sopra un alto colle, a circa un chilometro e mezzo da Mombaroccio, circondato da un esteso bosco e in luogo ameno e pittoresco, sorge il convento, di origine antichissima, secondo la tradizione al 1223.
Non pochi scrittori, infatti, fanno risalire l’iniziativa ai contemporanei di S. Francesco. Fin dai primi tempi si chiamò Santa Maria di Scotaneto, indi “Beato Sante”, poiché questo santo confratello qui visse, si santificò e morì nel 1390 glorificando il convento con lo splendore delle sue virtù e dei suoi prodigi.
Il convento fu quasi sempre sede di Noviziato, alternato qualche volta con lo Studentato ed il Collegio Serafico.
Dopo le vicende della soppressione del 1866, fu ripreso in affitto, ed infine fu riacquistato dal pubblico demanio.
Nell’ultima guerra ha subito gravi danni ed in parte è stato restaurato, in vari interventi nel corso degli anni.
La chiesa, di modesta struttura, è dotata di pregevoli opere d’arte; di pregio e valore sono pure la sagrestia e il coro del Guidameli; la cappella, che raccoglie i resti mortali del Beato, ha una pala stupenda del Favini con affreschi laterali del Prof. Ciro Pavisa.
Qui convengono numerosi i pellegrini e devoti di tutta la Provincia di Pesaro. Solenni e affollatissime sono le festività annuali del mese di agosto.