L’itinerario prosegue con la visita al convento di S. Francesco di Pontelatrave, nella valle del Chienti, antico lebbrosario visitato dal Poverello e abitato dal Beato Bentivoglio da S. Severino, che vi assisteva un lebbroso (I Fioretti, cap. 42).
1978. Il sopraddetto frate Bentivoglia, dimorando una volta a Trave Bonanti [ovvero Ponte la Trave] solo, a guardare e a servire a uno lebbroso, essendogli in comandamento del Prelato di partirsi indi e andare a un altro luogo, lo quale era di lungi quindici miglia, non volendo abbandonare quello lebbroso, con grande fervore di carità sì lo prese e puoselosi in sulla ispalla e portollo dall’aurora insino al levare del sole tutta quella via delle quindici miglia infino al detto luogo, dov’egli era mandato, che si chiamava Monte Sancino [la Grotta di S. Francesco sul Monte San Vicino]. Il quale viaggio, se fusse istato aquila, non avrebbe potuto in così poco tempo volare: e di questo divino miracolo fu grande istupore e ammirazione in tutto quello paese.
A Pontelatrave meritano una visita la trecentesca Chiesa con affreschi di scuola camerte, l’annesso Cnvento con ampio chiostro, oggi abitazioni private, e la vicina fonte fatta scaturire da S. Francesco. Il sisma del 2016 ha, purtroppo, colpito tremendamente questo sito storico e tanto significativo: il campanile è crollato quasi completamente e laCchiesa ha subito gravi danni. Poco distante dal convento un ponte gotico sul Chienti, il magico castello di Beldiletto, dimora dei Varano, e l’impareggiabile chiesa romanica di S. Giusto, a pianta circolare, nel vicino paese di S. Maroto.