Si prosegue con Acquaviva Picena, dove permangono i resti di un Convento e di una Chiesa, San Francesco, molto belli e importanti nella tradizione francescana locale.
Sebbene l’origine del Convento sia assai antica, si risale addirittura a S. Francesco stesso, nel 1215, la costruzione della chiesa, nel 1260, doveva essere a buon punto se papa Alessandro VI concedeva indulgenze a coloro che visitassero la chiesa nelle feste mariane e nella ricorrenza della sua dedicazione. Il Convento e la chiesa, minacciati di soppressione al tempo di Papa Innocenzo X, nel ‘600, a seguito di vari episodi prodigiosi fu riaperto nel 1714
Dopo l’unità d’Italia i beni del convento passarono alla Cassa Ecclesiastica che li vendette a privati. Nel 1989 la chiesa di San Francesco veniva completamente restaurata e restituita al culto. A promuovere il risorgere della chiesa molto si operò padre Francesco Angellotti, originario di Acquaviva, studioso di storia e d’arte ed autore della prima organica guida di Acquaviva, scomparso nel 1987.
La Chiesa è con semplice facciata a capanna. L’abside è quadrata. Il campaniletto a vela ha una bifora con due campane. Il chiostro quadrato, che si apre nel convento, presenta tre possenti arcate su ciascun lato ed ha al centro un pozzo. L’interno è a navata unica con due altari laterali dedicati rispettivamente a San Francesco e a Sant’Antonio di Padova (cfr. G. PARISCIANI, Il Convento di San Francesco ad Acquaviva Picena, Ancona, 1991).