4° itinerario

MONTEPRANDONE

Itinerario principale

Monteprandone (AP), Convento San Giacomo della Marca, XV sec. Monteprandone (AP), Convento San Giacomo della Marca, XV sec.

Da Monsampolo ci dirigiamo a Monteprandone, il luogo in cui è nato e ha vissuto la prima infanzia Domenico Gangala ovvero S. Giacomo della Marca (1393-1476), che, una volta divenuto Frate Minore e Vicario della sua Provincia, ha voluto proprio nella sua terra di origine realizzare la Chiesa ed il Convento di S. Maria delle Grazie.

Monteprandone (AP), Chiesa S. Maria delle Grazie e Santuario S. Giacomo della Marca, Durante Nobili, Madonna in trono e Santi Francesco e Andrea, XVI sec. Monteprandone (AP), Chiesa S. Maria delle Grazie e Santuario S. Giacomo della Marca, Durante Nobili, Madonna in trono e Santi Francesco e Andrea, XVI sec.
Monteprandone (AP), Santuario San Giacomo della Marca, Urna del corpo-reliquia di San Giacomo della Marca. Monteprandone (AP), Santuario San Giacomo della Marca, Urna del corpo-reliquia di San Giacomo della Marca.

CRONOLOGIA DELLA VITA DI SAN GIACOMO

 

1393

Nasce a Monteprandone e viene battezzato col nome di Domenico.

 

1394 - 1414

Trascorre i primi anni aiutando nei lavori della campagna i genitori e i fratelli, a 6 anni pascolava pecore e porci; a 9 anni fugge di casa e viene accolto da uno zio prete ad Offida. Compie i primi studi ad Ascoli e poi prosegue a Perugia studiando giurisprudenza. Si trasferisce a Bibbiena dove lavora per un paio di anni come notaio o giudice.

 

1415 - 1422

Un Venerdì Santo sente la chiamata alla vita religiosa. Viene accolto ad Assisi dai Frati Francescani Osservanti. Compie l’anno di noviziato alle carceri ad Assisi. Prende il nome da religioso di Giacomo. Poi a Firenze compie gli studi teologici sotto la guida di San Bernardino da Siena. Viene ordinato sacerdote e inizia a predicare.

 

1423 - 1431

Prime predicazioni nelle Marche e in Italia. A Maiolati e Cupramontana predica contro i Fraticelli che tentano di avvelenarlo. A Cascia nel 1425 dopo una sua predica sulla Passione di Gesù, Santa Rita che stava ad ascoltarlo chiede di ricevere una spina della corona di Cristo. Porta la pace ad Ancona, Visso, Norcia. Nel 1426 mentre predica a Macerata compie il suo primo miracolo, risana una bambina muta dalla nascita.

 

1431 - 1439

Viene mandato dal Papa in Bosnia e in Ungheria dove predica contro gli eretici, riporta la pace e riforma i conventi Francescani portando il movimento dell’Osservanza.

 

1440 -1457

Predica in varie parti d’Italia. A L’Aquila recita il discorso ai funerali di San Bernardino da Siena e fa costruire la Basilica a lui dedicata. A Brescia nel Nome di Gesù resuscita un bambino che era stato assassinato da tre giorni; compie una storica pacificazione tra Ascoli e Fermo. A Fabriano fonda l’ospedale del Buon Gesù per i poveri e gli ammalati. Nel 1449 fa costruire a Monteprandone il Convento che dedicherà alla Madonna delle Grazie.

 

1457 - 1472

Viene mandato in Ungheria dopo la morte di S. Giovanni da Capestrano ma ritorna in Italia perché malato. Prosegue a predicare in varie città. A Milano converte 36 prostitute e rinuncia ad essere Vescovo di Milano. A Brescia dopo una predica sul sangue di Gesù viene accusato di eresia e deve intervenire il Papa per difenderlo. A L’Aquila istituisce il Monte di Pietà per combattere la piaga dell’usura.

 

1472 - 1474

Riceve l’ordine dal Papa di andare a Napoli, viene trasportato in una cesta a dorso di un asino perché non poteva più camminare bene. Predica a Napoli e in alcune città vicine compiendo molti miracoli.

 

1476

Si ammala gravemente e muore a Napoli, giovedì 28 novembre 1476.

 

1624; 1726;

Viene beatificato dal Papa Urbano VIII il 12 agosto 1624, Benedetto

XIII lo proclama Santo il 10 dicembre 1726.

 

2001

il 28 novembre 2001 il suo corpo incorrotto viene trasportato definitivamente nel suo paese natale di Monteprandone presso il Convento S. Maria delle Grazie da lui stesso fondato.

Monteprandone (AP), Museo del Convento, San Giacomo della Marca, Legno dipinto 1612. Monteprandone (AP), Museo del Convento, San Giacomo della Marca, Legno dipinto 1612.

San Giacomo della Marca è una di quelle figure così ricche e poliedriche, così profondamente immerso nel vivo delle vicende spirituali del suo Ordine e del suo tempo, così vicino alle esigenze della gente che lo studio della sua personalità, dei suoi scritti e dei suoi Sermoni, dei suoi gesti e delle sue iniziative, merita un’attenzione particolare, essendo “personaggio sempre più in vista presso le alte sfere, requisito nel capitolo di Pentecoste del 1431 ad esclusiva disposizione della sede apostolica e inviato non molto tempo dopo in alcuni dei territori più difficili dell’Europa orientale, sull’asse Schiavonia, Bosnia, Ungheria. Qui, a parte alcune parentesi per causa d’ufficio, era rimasto fino alla fine del 1439, commissario visitatore e vicario della provincia francescana di Bosnia, inquisitore per la Bosnia, l’Austria e l’Ungheria, legato dal Concilio di Basilea, punto di riferimento per l’assidua difesa della fede e l’opera di pacificazione degli imperatori Sigismondo e Alberto, predicatore richiesto da vescovi e principi, in una stagione di impegno vissuta tra pericoli, sempre in prima fila sui campi di battaglia.

Ritornato dall’Ungheria per motivi di salute prima dell’aprile 1440, nel ventennio successivo numerosi erano stati i luoghi delle Marche e dell’Italia centrale che per la prima volta o di nuovo e più volte avevano beneficiato del suo “zelo apostolico” e molteplici gli avvenimenti specie connessi all’espansione dell’Osservanza a cui non di rado aveva partecipato da protagonista.

 

Le città di Fano, Osimo, Macerata, Fermo, Urbino, Todi, L’Aquila, Rieti, Terni, Foligno, Spoleto, Camerino, Cingoli, Viterbo, Visso, San Severino Marche, Matelica, Sant’Elpidio, Recanati, Fabriano, Monteprandone, Acquaviva, San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, Ancona, Pesaro recavano impressi negli animi e negli istituti pubblici gli effetti del suo passaggio o dei suoi interventi: con varianti a misura delle singole situazioni e secondo esigenze e disponibilità di singoli luoghi, erano sorte confraternite laicali con scopi socio-caritativi, erano stati eretti ospedali, brefotrofi, ospizi, emanate leggi per il buon governo della città e il risanamento della vita morale con riforme o promulgazione di statuti, sedate discordie cittadine e signorili, create commissioni di probiviri per il mantenimento delle paci, appianate questioni pratiche di interesse civico, inasprite le norme contro l’usura, risolte vertenze di proprietà e di confini interurbane, impiantati o incrementati insediamenti osservanti spesso per richiesta delle stesse autorità civiche” (A. GATTUCCI, Lo sviluppo dell’Osservanza minoritica (1368- 1517), in AA.VV., Il Francescanesimo nelle Marche. Storia, presenze, attualità, Movimento Francescano delle Marche, Ancona, 2000, 73.

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