1° itinerario

ANCONA

Itinerario principale

Ancona, Ex Convento di San Francesco ad Alto, XIII sec, oggi Caserma Falcinelli. Ancona, Ex Convento di San Francesco ad Alto, XIII sec, oggi Caserma Falcinelli.
Ancona, Chiesa San Francesco alle Scale, portale di Giorgio Orsini da Sebenico, 1454. Ancona, Chiesa San Francesco alle Scale, portale di Giorgio Orsini da Sebenico, 1454.

Partendo da Ancona, antica città dorica adagiata sul suo golfo, attorno al porto, da dove S. Francesco si imbarcò per la Terrasanta, si possono visitare i luoghi più belli, come il romanico Duomo di S. Ciriaco, bianco e fiero in cima al colle Guasco, così ancora come lo vide Francesco, i musei, e, per il nostro interesse, la chiesa di Francesco delle Scale (con la gotica facciata eseguita da Giorgio da Sebenico) e l’antico Convento di S. Francesco ad Alto (il “luogo vecchio d’Ancona”, di cui parlano “I Fioretti”), fondato sul colle Astagno dallo stesso Santo di Assisi nel 1219: oggi Presidio militare, rimane a memoria della presenza di tanti santi nella storia, tra cui il Beato Pietro da Treia, San Giacomo della Marca e il Beato Gabriele Ferretti; la sua chiesa era scrigno di varie opere d’arte (oggi sparse tra musei e pinacoteche del mondo) tra le quali un crocifisso duecentesco, ora perduto, verso il quale il Beato Pietro si elevò da terra, durante le sue intense preghiere.

Un altro frate della Marca d’Ancona fu frate Pietro da Monticello, ossia da Treia, il quale fu veduto da frate Servodio da Urbino (allora essendo guardiano nel luogo vecchio d’Ancona) levato da terra “… corporalmente cinque ovvero sei braccia insino appiè dello Crocifisso della chiesa”, dinanzi al quale stava in orazione.

Ma Francesco era stato in Ancona già nel 1212, quando per la prima volta tentò di raggiungere l’Oriente, come narra ancora Tommaso da Celano (1Cel 20; FF 418-419): «Animato da ardente amore di Dio, il beatissimo padre Francesco desiderava sempre metter mano a grandi imprese, e, camminando con cuore generoso la via della volontà del Signore, anelava raggiungere la vetta della santità.

FF 418. Nel sesto anno dalla sua conversione ardendo di un intrattenibile desiderio del martirio, decise di recarsi in Siria a predicare la fede e la penitenza ai Saraceni. Si imbarcò per quella regione, ma il vento avverso fece dirottare la nave verso la Schiavonia. Allora, deluso nel suo ardente desiderio e non essendoci per quell’anno nessun’altra nave in partenza verso la Siria, pregò alcuni marinai diretti ad Ancona di prenderlo con loro. Ne ebbe un netto rifiuto perché i viveri erano insufficienti. Ma il Santo, fiducioso nella bontà di Dio, salì di nascosto sulla imbarcazione col suo compagno. Ed ecco sopraggiungere, mosso dalla divina Provvidenza, un tale, sconosciuto a tutti, che consegnò ad uno dell’equipaggio che era timorato di Dio, delle vivande, dicendogli: «Prendi queste cose e dalle fedelmente a quei poveretti che sono nascosti nella nave, quando ne avranno bisogno». E avvenne che, scoppiata una paurosa burrasca, i marinai, affaticandosi per molti giorni a remare, consumarono tutti i loro viveri; poterono salvarsi solo con i viveri del poverello Francesco, i quali, moltiplicandosi per grazia di Dio, bastarono abbondantemente alla necessità di tutti finché giunsero al porto di Ancona. I naviganti compresero ch’erano stati scampati dai pericoli del mare per merito di Francesco, e ringraziarono l’onnipotente Iddio, che sempre si mostra mirabile e misericordioso nei suoi servi.

FF 419. Lasciato il mare, il servo dell’Altissimo, Francesco si mise a percorrere la terra, e solcandola col vomere della parola di Dio, vi seminava il seme di vita, che produce frutti benedetti. E subito molti uomini, buoni e idonei chierici e laici, fuggendo il mondo e sconfiggendo virilmente le insidie del demonio, toccati dalla volontà e grazia divina abbracciarono la sua vita e il suo programma».

Ancona è una città ricca di storia, di tradizione e di presenza francescana.

 

 

Il Convento di San Francesco ad Alto fu un luogo molto importante nella storia dei Frati Minori, oltre che per la presenza antica di S. Francesco e dei Beati Corrado da Offida e Pietro da Treia, esso fu, nei secoli, luogo di residenza del Ministro Provinciale delle Marche e, in tal senso, sia di S. Giacomo della Marca sia del Beato Gabriele Ferretti.

La Chiesa conteneva varie opere d’arte e di pietà, tra cui il sarcofago del Beato Gabriele Ferretti, trasportato nel museo della Cattedrale, la celebre tavola di Carlo Crivelli rappresentante la visione della Vergine Maria, che il Beato Gabriele Ferretti ebbe nel bosco del Convento di Francesco ad Alto.

Oltre il citato luogo di San Francesco ad Alto, i Francescani edificarono ed abitarono altri luoghi molto significativi ed importanti sia da un punto di vista artistico e architettonico, sia da un punto di vista storico e spirituale.

Alcuni frati abbandonarono, all’inizio del ‘300, l’antico luogo di S. Francesco ad Alto ed edificarono la chiesa ed il Convento di San Francesco delle Scale, con il bellissimo portale e la committenza di opere d’arte di particolare pregio e valore.

La chiesa fu edificata il 14 agosto 1323 dai Francescani e dal vescovo Nicolò degli Ungari, e originariamente dedicata a S. Maria Maggiore. Soltanto nel 1447 venne costruita la grande scalinata, che copriva l’intera area dell’attuale Piazza S. Francesco, da cui prese la denominazione. La scala fu progettata da Giorgio Orsini da Sebenico e realizzata da mastro Domenico con due rampe da 30 gradini ciascuna.

Ancona, Chiesa di San Francesco alle Scale, Lorenzo Lotto, Assunzione (1549). Ancona, Chiesa di San Francesco alle Scale, Lorenzo Lotto, Assunzione (1549).

La prima Chiesa di S. Maria in porta Cipriana la si trova indicata la prima volta in un atto testamentario del 1262, mentre dall’anno 1303 è già esistente la chiesa di S. Anna. Era vicina all’episcopio, il quale si era spostato nel palazzo dei Toroglioni, poi Acciajoli, dove nel 1700 di nuovo dimoravano i vescovi. La chiesa parrocchiale di S. Maria a porta Cipriana rimase in piedi sino al 1546 circa poi passò a quella di Pietro, gli avanzi dell’antico convento della fine del 1200 si trovano nell’attuale teatrino con due archi di finestre.

La Chiesa di S. Maria in porta Cipriana fu costruita dopo la morte del Santo verso il 1235, mentre la chiesa e convento di S. Maria poi di San Francesco (ad Alto) furono costruiti quando Francesco era ancora in vita, nel periodo tra i due suoi passaggi ad Ancona, nel 1220 e nel 1225. I frati di S. Francesco (ad Alto) si unirono nel nuovo convento e chiesa di S. Maria Maggiore, per ritornare in parte  nel vecchio convento  ristrutturato nel 1400.

Nel 1454, Giorgio Orsini da Sebenico realizzò sulla facciata il portale presente ancora oggi, che riecheggia l’impianto architettonico gotico fiorito della Porta della Carta del Palazzo Ducale di Venezia, alla quale l’artista dalmata aveva precedentemente lavorato.

I Frati Minori Cappuccini avevano anch’essi ad Ancona un bellissimo luogo sul Colle del Cardeto, nella zona del Faro vecchio; la chiesa iniziata nel 1579 fu terminata nel 1621: abbiamo qualche foto antica che ricorda quel luogo integro.

I Frati Cappuccini hanno visto trasformato in zona militare il loro antico convento (1554), posto sul colle Cardeto accanto all’antico faro, mentre il nuovo edificio, intitolato S. Maria delle Grazie, sul colle omonimo, costruito all’inizio del 1900, abitato dai frati fino a pochi anni or sono, è stato alienato per realizzare una struttura socio-sanitaria. Oggi si dedicano a tempo pieno all’assistenza dei malati nell’Ospedale regionale di Torrette.

I Frati Minori hanno abitato durante il XX secolo nell’antico Monastero dei Canonici Lateranensi, ossia in S. Giovanni di Capodimonte. Lo hanno lasciato nel 2008; in quel luogo, nel frattempo, erano state portate le reliquie del Beato Gabriele Ferretti.

Le Clarisse ebbero in Ancona quattro diversi monasteri. Il primo fu quello di S. Chiara. Il papa Bonifacio IX lo estinse il 18 aprile 1400.

Il monastero S. Maria Nova ebbe origine nel XIII secolo con la Regola di S. Benedetto. Nel 1400 accettarono la Regola di S. Chiara sotto la cura dei Frati Minori dell’Osservanza; fu chiuso con la soppressione napoleonica del 1810.

Il monastero S. Palazia fu costruito a partire dal 1585. Le monache cominciarono ad abitarlo nel 1630; il monastero fu chiuso con la soppressione napoleonica, divenendo sede del Tribunale e delle carceri. Il monastero delle Cappuccine di S. Sebastiano fu edificato nel 1651, ma soltanto dopo un ventennio fu abitato dalle suore; subì anch’esso la triste sorte delle soppressioni ottocentesche (G. CORSINI-F. MARTELLI-G. PARISCIANI, Con Santa Chiara nelle Marche, Movimento francescano delle Marche, Ancona, 1994, 154-155).

Oggi, purtroppo, in Ancona sono rimasti solo i frati Cappuccini cappellani dell’Ospedale Regionale di Torrette; i frati non abitano più i loro antichi conventi; le clarisse sono scomparse e la città è rimasta di fatto senza alcuna chiesa e sede francescana. Restano l’antico convento di S. Francesco ad Alto, oggi caserma Falcinelli e la chiesa S. Francesco alle Scale con l’annesso fatiscente convento.

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