L’itinerario lungo l’antico diverticolo romano della Flaminia, immerso nell’armonia dei dolci colli della campagna maceratese, prosegue per Forano (nel Comune di Appignano): un “luogo” che sembra una replica della “Porziuncola”, un tempo immerso in un gran bosco di querce, con l’ospedale per pellegrini gestito dai monaci di Chiaravalle di Fiastra. Qui fu ospitato S. Francesco, come anche ricorda l’iscrizione sull’arco della porta dell’antica chiesetta dedicata alla Vergine.
A Forano si rievocano gli episodi legati alla vita dei Santi frati Pietro da Treia e Corrado da Offida (I Fioretti, capp. 42 e 44), riportati per la testimonianza della loro fede e della loro fraterna e intensa amicizia, oltre a quella di tanti altri Beati e Santi francescani in ottocento anni di storia: questo luogo, ottenuto dai monaci, è stato nei secoli considerato particolarmente adatto a custodire la perla preziosa della vita evangelica.
FF 1880. Al tempo di questo Santo frate Pietro, fu il Santo frate Currado da Offida, il quale essendo insieme di famiglia nel luogo di Forano della custodia d’ Ancona, il detto frate Currado se ne andò un dì nella selva a contemplare di Dio, e frate Pietro segretamente andò dietro a lui per vedere ciò che gli addivenisse. E frate Currado cominciò a stare in orazione e pregare divotissimamente la Vergine Maria con grande pietà ch’ella gli accattasse questa grazia dal suo benedetto Figliuolo, ch’egli sentisse un poco di quella dolcezza la quale sentì Santo Simeone il dì della Purificazione quando egli portò in braccio Gesù Salvatore benedetto. E fatta questa orazione, la misericordiosa Vergine Maria lo esaudì: eccoti ch’ apparve la Reina del cielo col suo Figliuolo benedetto in braccio, con grandissima chiarità di lume; e appressandosi a frate Currado, gli si puose in braccio quello benedetto Figliuolo, il quale egli ricevendo, divotissimamente abbracciandolo e baciandolo e strignendolosi al petto, tutto si struggeva e risolveva in amore divino e inesplicabile consolazione. E frate Pietro simigliantemente, il quale di nascosto vedea ogni cosa, sentì nell’ anima sua grandissima dolcezza e consolazione. E partendo la Vergine Maria da frate Currado, frate Pietro in fretta sì ritornò al luogo, per non essere veduto da lui; ma poichè quando frate Currado tornava tutto allegro e giocondo, gli disse frate Pietro: «O cielico, grande consolazione hai avuta oggi»; dicea frate Currado: «Che è quello che tu dici, frate Pietro, e che sai tu quello che io m’ abbia avuto?». «Ben so io, ben so, dicea frate Pietro, come la Vergine Maria col suo benedetto figliuolo t’ha visitato». Allora frate Currado, il quale come veramente umile disiderava d’essere segreto nelle grazie di Dio, sì lo pregò che non lo dicesse a persona. E fu sì grande l’amore d’allora innanzi tra loro due, che un cuore e una anima parea che fusse infra loro in ogni cosa. A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen. (I Fioretti, cap. 42).
Poco distante dal convento si erge una deliziosa cappella che ricorda il luogo esatto dell’apparizione della Vergine a frate Corrado.
Ma, Forano è anche il luogo di un altro significativo episodio della vita di Frate Pietro, secondo la narrazione de I Fioretti (cap. 44; FF 1882): Al tempo che dimoravano insieme nella custodia d’Ancona, nel luogo di Forano, frate Currado e frate Pietro sopraddetti (li quali erano due stelle lucenti nella provincia della Marca e due uomini celestiali); imperciò che tra loro era tanto amore e tanta carità che uno medesimo cuore e una medesima anima parea in loro due, e si legarono insieme a questo patto, che ogni consolazione, la quale la misericordia di Dio facesse loro, eglino se la dovessino insieme rivelare l’uno all’altro in carità. Fermato insieme questo patto, addivenne che un dì istando frate Pietro in orazione e pensando divotissimamente la passione di Cristo; e come la Madre di Cristo beatissima e Giovanni Evangelista dilettissimo discepolo e Santo Francesco erano dipinti appiè della Croce, per dolore mentale crocifissi con Cristo, gli venne desiderio di sapere quale di quelli tre avea avuto maggior dolore della passione di Cristo, o la Madre la quale l’avea generato, o il discepolo il quale gli avea dormito sopra il petto o Santo Francesco il quale era con Cristo crocifisso. E stando in questo divoto pensiero, gli apparve la Vergine Maria con Santo Giovanni Evangelista e con Santo Francesco, vestiti di nobilissimi vestimenti di gloria beata; ma già Santo Francesco parea vestito di più bella vesta che Santo Giovanni. E istando frate Pietro tutto spaventato di questa visione, Santo Giovanni il confortò e dissegli: «Non temere, carissimo frate, imperò che noi siamo venuti a consolarti e a dichiararti del tuo dubbio. Sappi adunque che la Madre di Cristo ed io sopra ogni creatura ci dolemmo della passione di Cristo; ma dopo noi Santo Francesco n’ebbe maggiore dolore che nessuno altro; e però tu lo vedi in tanta gloria». E frate Pietro domanda: «Santissimo Apostolo di Cristo, perché pare il vestimento di Santo Francesco più bello che ‘l tuo?».
Risponde Santo Giovanni: «La cagione si è questa: imperò che, quando egli era nel mondo, egli portò indosso più vili vestimenti che io». E dette queste parole, Santo Giovanni diede a frate Pietro uno vestimento glorioso il quale egli portava in mano e dissegli: «Prendi questo vestimento, il quale io sì ho arrecato per darloti». E volendo santo Giovanni vestirlo di quello vestimento, e frate Pietro cadde in terra istupefatto e cominciò a gridare: «Frate Currado, frate Currado carissimo, soccorrimi tosto, vieni a vedere cose maravigliose!». E in queste parole, questa santa visione sparve. Poi venendo frate Currado, sì gli disse ogni cosa per ordine, e ringraziarono Iddio.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.