1° itinerario

OSIMO

Itinerario principale

Osimo (AN), Abside e campanile della Chiesa S. Francesco. Osimo (AN), Abside e campanile della Chiesa S. Francesco.
Osimo (AN), Chiesa S. Francesco o Basilica San Giuseppe da Co- pertino, Gloria di San Giuseppe da Copertino. Osimo (AN), Chiesa S. Francesco o Basilica San Giuseppe da Co- pertino, Gloria di San Giuseppe da Copertino.
Partenza di San Francesco dal porto di Ancona - Gaetano Bocchetti - Controfacciata della Basilica di San Giuseppe da Copertino Osimo (AN) Partenza di San Francesco dal porto di Ancona - Gaetano Bocchetti - Controfacciata della Basilica di San Giuseppe da Copertino Osimo (AN)
Osimo (AN), Chiesa S. Francesco o Basilica San Giuseppe da Copertino, Urna e reliquie di S. Giuseppe da Copertino. Osimo (AN), Chiesa S. Francesco o Basilica San Giuseppe da Copertino, Urna e reliquie di S. Giuseppe da Copertino.

Si prosegue per Osimo, antica città romana, poi roccaforte dei Goti e fiorente Comune nel Medioevo e nel Rinascimento. Ad Osimo, S. Francesco, con la pecorella al seguito, incontrò e commosse il Vescovo della città. Risalendo l’antica via che conduce a Osimo, è possibile oggi visitare la chiesa dei Santi Martiri, dove, secondo la tradizione, S. Francesco e frate Paolo avrebbero incontrato il pastore e le pecore, e avrebbero ricevuto in dono la pecorella. È possibile far visita alla Cattedrale romanica con la cripta che custodisce le spoglie di uno dei primi Vescovi francescani, S. Benvenuto, e alla chiesa di S. Francesco, oggi Santuario di S. Giuseppe da Copertino, con annessi i locali in cui è vissuto il “Santo dei voli”, patrono degli studenti. L’origine del Convento e della chiesa dovrebbe risalire al 1234, dopo una prima residenza presso una cappella di S. Maria Maddalena. La chiesa conserva l’antica abside gotica, ma è stata totalmente ricostruita nel 1774-1967.

I Frati Minori avevano il loro Convento della SS. Annunziata nell’attuale cimitero; avendo dovuto abbandonarlo nel 1865, a seguito delle leggi legate alla formazione dello Stato italiano.

Il “Polittico dell’Incoronazione della Vergine e Santi”, dei fratelli Vivarini (1464), apparteneva a questa chiesa, e faceva da pala all’altare maggiore. Si trova ora nel Museo Civico della città di Osimo. Furono accolti nella chiesa parrocchiale di S. Maria della Misericordia, antico luogo di esecuzioni capitali, per i rei condannati a morte, trasformato appunto in luogo di misericordia e di grazia. Oggi, la chiesa parrocchiale ed il Convento, sotto lo stesso nome, sono stati costruiti da nuovo negli anni ‘70 ed ospitano una bella comunità cristiana e francescana. Quanto ai Monasteri di Clarisse, Osimo ne vanta addirittura cinque. Il primo fu quello di S. Michele, del XIII secolo, soppresso nel 1510, per mancanza di vocazioni. Un secondo Monastero, di Terziarie, venne eretto nel 1490, in una casa dedicata a S. Margherita, nei pressi della Parrocchia S. Gregorio. Molto importante, sia dal punto di vista storico, sia da quello religioso, sia da quello artistico, è il Monastero delle Clarisse di San Nicolò, antico Monastero benedettino e dal 1536 di Clarisse. Al suo interno si trova una antica cripta e due cappelle con affreschi trecenteschi. Un Monastero di Monache Cappuccine, eretto nel 1708, è stato quello della Ss. Vergine Addolorata, chiuso però una ventina di anni fa.

Infine, il Monastero San Rocco e Santa Rosa, che ebbe origine nel 1806, da terziarie poverelle, di impronta cappuccina, chiuso nel 1951, per ristrettezze economiche e mancanza di vocazioni (cfr. G. PARISCIANI, Santa Chiara e le Marche, Ancona, 1995).

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