Da Loreto, proseguiamo viaggio per la vicina città di Recanati, famosa, oggi, per la poliedrica e “favolosa” figura del grande poeta Giacomo Leopardi, ma dal punto di vista francescano per varie testimonianze storiche di presenze di conventi e monasteri.
La Chiesa ed il Convento S. Francesco, ha un’origine molto antica, dato che nel 1213 vi fu celebrato un capitolo e nel 1215 vi fu accolto il Beato Giovanni della Penna, di cui parlano I Fioretti di S. Francesco (cap. 45); qui vissero i beati Martino, Compagno e Benvenuto da Recanati. La chiesa, a seguito di una frana che la distrusse nel 1746, fu ricostruita in stile barocco negli 1765-1795, come pure il Convento, negli anni 1789-1792. Nella chiesa si possono ammirare il bel coro ligneo, le reliquie del Beato Benvenuto, due opere di Palma il Giovane, La Risurrezione di Gesù e l’Immacolata. Fu lasciato dai Frati Minori Conventuali, a seguito delle soppressioni ottocentesche, all’inizio del ‘900. Oggi è parrocchia.
Nello stesso versante nord della città, inglobato nel locale cimitero, vi sono i resti del Convento e della Chiesa S. Maria di Varano, dei Frati Minori dell’Osservanza. Il Convento fu edificato tra il 1447 e il 1450, come segno di riconoscenza della città per la predicazione di S. Giacomo della Marca, che si recò a Recanati ben 7 volte durante la sua vita. La richiesta fu fatta dal Vescovo, Mons. Nicolò Dalle Aste a S. Giovanni da Capestrano, allora Vicario generale dell’Osservanza Cismontana. La chiesa, dedicata a S. Maria di Varano, esisteva già dal XIII secolo. L’altare maggiore fu consacrato nel 1499. Non si conosce la data della consacrazione della Chiesa. Di notevole bellezza erano il coro ligneo, la balaustra, l’organo, le statue dei santi francescani dell’artista Giovanni Greber tirolese di origine, folignate di adozione, del secolo XVIII ed un miracoloso Crocifisso. Vi abitarono vari frati santi, quali padre Giuseppe Antonio ed il nipote padre Giuseppe Sebastiano Micheloni da Recanati, il Venerabile Padre Paolo M. Marini, di spiccate virtù e operatore di prodigi, morto nel 1842. Il Convento subite le due soppressioni ottocentesche, fu ceduto al Comune dal Fondo Edifici di Culto nel 1867 e nel 1872 fu inaugurato il civico Cimitero, demolendo buona parte del Convento.
I frati rimasero per alcuni anni nel resto del Convento, ma dovettero lasciarlo nel 1902, nonostante le varie suppliche fatte dal popolo e dai benefattori perché restassero.
Anche i Frati Cappuccini hanno in questa città il loro Convento e Chiesa, e sede del Centro delle missioni estere. il convento e la chiesa furono edificati nel 1616 e dedicati alla Madonna di Loreto. Sull’altare maggiore ligneo, secondo lo stile tipico delle chiese cappuccine, si trova la pala della Madonna di Loreto dipinta da Girolamo Cialderi (1593 - 1680), ai lati due tele settecentesche raffiguranti Santa Chiara e Santa Margherita da Cortona. Nel secondo altare, alla destra di chi entra, La Madonna dell’Insalata, pregevole tela attribuita da alcuni storici dell’arte al grande artista del Cinquecento, Caravaggio.
Nel 1774 il convento venne ingrandito; dopo la soppressione del 1810 i frati vi ritornarono nel 1815. Altrettanto, pochi mesi dopo la soppressione del 1866 la chiesa poté essere riaperta al culto, e i frati cappuccini ebbero la sorte di poterlo riadattare.
Le Monache Clarisse ebbero nel corso dei secoli tre Monasteri a Recanati. Il primo fu S. Nicolò nel luogo di Monte S. Vito, poco fuori Porta Marina. Fu concesso nel 1228 dal Vescovo di Numana Sanguigno; Gregorio IX prende sotto la sua protezione il Monastero con Bolla del 13 settembre 1234. Alessandro IV, da Anagni, il 18 luglio 1259, concede a questo monastero di seguire la regola di S. Benedetto e le consuetudini delle Sorelle Povere di S. Chiara di S. Damiano di Assisi.
Il 1° gennaio 1426 le monache vengono unite a quelle del Monastero di S. Maria Maddalena o S. Elia, che seguiva la Regola di S. Benedetto e le consuetudini di S. Damiano. Questo Monastero, però, poco dopo l’arrivo delle monache di S. Nicola, verrà demolito nel 1444 per fortificare le mura della città. Così nel 1447 verrà concesso alle Clarisse il Monastero di S. Benedetto sito nella frazione di Castelnuovo. Assistite dai Frati Conventuali, furono poste sotto la giurisdizione del Vescovo con la riforma di Papa Pio V nel 1568. La storia di questo Monastero si concluse nel 1810, con la soppressione napoleonica. Il complesso monastico ancora esiste.