A Treia, ugualmente, la presenza francescana in una relativamente piccola città è completa e significativa e si è affermata nel corso dei secoli. Il primitivo eremo francescano era situato a S. Margherita (presso cui è rimasta una “fonte dei frati”, in zona Vallesacco), dove è entrato probabilmente nell’Ordine e vi è vissuto per qualche tempo il Beato Pietro da Treia, di cui abbiamo letto gli episodi narrati da I Fioretti. Un altro luogo francescano era situato in zona Valcerasa, vicino a Passo di Treia, dove si insediarono i Clareni, fino al 1629.
Dentro la città, però, i Frati si collocarono nel Convento e nella Chiesa S. Francesco, che ancora oggi, sebbene rifatta, ricorda la storia francescana antica di questa città. Il Convento, di proprietà comunale, è sede delle scuole. I frati Conventuali hanno lasciato Treia nel 1966, dopo alterne vicende di presenza e assenza.
I Frati Minori giunsero a Treia, dal vicino Convento di Forano, nel 1671 ed ebbero in custodia il prezioso Crocifisso ligneo di autore ancora ignoto della fine del ‘400-inizio ‘500.
I frati, nei decenni successivi al loro arrivo costruirono il Convento e riedificarono la Chiesa, la cui ultima realizzazione risale all’inizio del ‘900, dopo un rovinoso incendio del 1902, su disegno dell’Arch. Cesare Bazzani.
I Cappuccini ebbero a Treia il loro Convento nella sede dell’attuale Villa Spada, a partire dal 1575. Lo dovettero abbandonare nel 1811.
Infine, le Clarisse, a Treia, si trovavano nel Monastero S. Chiara o delle Cappuccine, dopo che ve ne era stato uno più antico denominato S. Caterina, di cui, però si hanno poche notizie. Quanto a quello di S. Chiara, fu edificato nel 1580-86; subì la soppressione nel 1867 e fu abbandonato nel 1890. Fu, riaperto dalle Suore Visitandine, che entrarono nel 1894. Oggi è abbandonato anche da quest’ultime, a causa della diminuzione del numero delle suore ed il Comune vi ha collocato delle scuole.