I Monasteri delle Clarisse

S. Francesco, insieme a S. Chiara diede vita alle Sorelle Povere di S. Damiano, che furono all’origine del II Ordine del grande albero francescano. Questo Ordine è caratterizzato dalla vita contemplative, di clausura e di fraternità nel chiostro, diffondendo nel mondo il buon profumo di Cristo. S, Chiara, fedele discepola di S. Francesco, cercò con ogni mezzo di mantenere l’ideale di vita praticato e voluto dal Padre S. Francesco. Il giorno prima di morire, 9 agosto 1253, ebbe la gioia di veder approvata la Regola delle Sorelle povere di S. Damiano, da parte di Papa Innocenzo IV, con la bolla Solet annuere. Alcuni anni dopo la morte di S. Chiara, il 18 ottobre 1263, il Papa Urbano IV diede alle Clarisse una nuova Regola, con la Bolla Beata Clara: le Monache Clarisse che aderiscono a questa Regola vengono per questo chiamate anche “urbaniste”. Varie riforme sono state effettuate attraverso i secoli, come quelle dell’Osservanza, delle Colettine, per iniziativa di S. Colette (1408), delle Clarisse scalze nate in spagna ad opera della Serva di Dio Maria de Vilasecca (1490) e le Clarisse cappuccine, sorte a Napoli per opera della Serva di Dio Lorenza Longo (1538): tutte seguaci della Regola di S. Chiara, approvata da Innocenzo III.nelle Marche l’origine delle Sorelle Povere fu introdotto quando S. Francesco vi giunse e si fermò nel Monastero delle donne penitenti e recluse di S. Salvatore di Colpersito a S. Severino M.. Queste aderirono alla forma vitae di S. Damiano nel 1223. Presto sorse anche un altro Monastero a Potenza Picena, fondato nel 1227, da due sorelle del Monastero di S. Damiano in Assisi. Lo sviluppo dei Monasteri delle Clarisse nelle Marche ha conosciuto una fioritura eccezionale, tant’è che nel corso dei secoli si possono numerare circa 150 Monasteri. Oggi ne sono rimasti pochi, ma sono ugualmente un faro luminoso e splendente di vita contemplativa, fraterna e claustrale, che mantiene vivo il segno di questa secolare storia.